Dai battiferro alle botteghe artigiane
In Val Còlvera la tradizione del coltello esiste da Secoli
C'era l'acqua e c'era il ferro. Furono questi due elementi a far nascere, probabilmente già in epoca Romana, la tradizione della lavorazione delle lame e dei coltelli nel maniaghese.
Per battere il ferro, l'acqua era indispensabile. Così indispensabile che nel Quattrocento si pensò di prelevarla dal Còlvera e di incanalarla nella roggia che dalla valle scendeva verso Maniago.
Fu così che lungo quella roggia i battiferro iniziarono a forgiare falci e roncole per lavorare la terra, attrezzi per lavorare la carne, ma anche armi per l'esercito della repubblica Serenissima. Una sapienza costruttiva che si è affinata nel corso dei Secoli, alla ricerca del miglioramento del prodotto, di materiali sempre più raffinati e di forme sempre più adatte all'utilizzo anche domestico.
Fu in questo ambiente che nacque, nel Settecento, la Bottega artigiana diffusa sul territorio e destinata a trasformare Maniago nella città del Coltello.
È proprio nella dimensione artigiana che i coltelli di Maniago trovano la loro formula ideale. Prodotti uno alla volta, con l'amore infinito di chi ha trasformato la lavorazione delle lame e la produzione dei coltelli in un'arte da cui far scaturire oggetti inimitabili.
Furono questi i principi con cui nel 1929 Antonio e Luigi Antonini fondarono la loro attività. E sono questi i principi che anche oggi ispirano la Premiata Fabbrica Coltellerie e il lavoro di Mario Antonini e di suo figlio Pietro.